[Comunicati-uil-aou] Orario di lavoro. Direttiva europea vale anche
per gli specializzandi.
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Ven 6 Maggio 2016 10:52:46 CEST
Orario di lavoro. Direttiva europea vale anche per gli specializzandi.
L?Anaao rende noto il parere del Ministero della Salute
"E? di ieri la risposta del Ministero della salute ad una precisa
richiesta della nostra Associazione che mette una pietra tombale su
ogni tipo di interpretazione machiavellica della norma, ribadendo che
le disposizioni contenute nella direttiva sull'orario di lavoro
2003/88/CE si applicano anche ai medici in formazione". Così il
sindacato della dirigenza medica interviene sulla questione
specializzandi. IL PARERE DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Nonostante la diffida Anaao Assomed inviata in dicembre ai Rettori
degli atenei italiani, continuiamo a ricevere segnalazioni di gravi
irregolarità riguardo l?applicazione della recente normativa sugli
orari di lavoro da parte dei Direttori di Scuola di Specializzazione.
Come è ormai noto, il 25 novembre 2015 è entrata in vigore la legge
161/2014 riguardante la normativa europea in materia di orario di
lavoro e riposi per i professionisti sanitari (D.lgs. 66/2003 ?
2003/88/CE). Essa vale anche per i medici in formazione, nonostante
qualche accademico abbia sollevato dubbi in proposito, di fatto
infrangendo volontariamente la legge". Così l'Anaao, in una nota,
torna a ribadire la validità del nuovo orario di lavoro anche per gli
specializzandi.
"Anche l?Osservatorio Nazionale per la Formazione medico-specialistica
del Miur ha recentemente formulato un parere con il quale ha ribadito
che 'l?impegno richiesto per la formazione specialistica [?] è in ogni
caso pari a quello previsto per il personale medico del Ssn a tempo
pieno e pertanto vanno considerati anche per il medico in formazione
specialistica analoghi schemi di impegno orario giornaliero'. Il
parere di tale Osservatorio - prosegue la nota - è purtroppo stato
oggetto di bieca strumentalizzazione da parte di alcuni atenei
italiani, che sono incredibilmente arrivati ad affermare, con
congetture bizzarre e pindariche, che la normativa non valeva per i
medici in formazione.
Fonte quotidianosanita.it
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